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Potare una pianta non significa solamente eliminare dei rami superflui o tagliare quelli che le conferiscono un aspetto disordinato: la potatura deve rispondere alle specifiche esigenze della pianta, nel rispetto delle sue caratteristiche. Gli interventi saranno quindi più o meno invasivi a seconda della ragione per la quale si pota e della robustezza della pianta. In linea generale, le piante che tendono ad avere uno sviluppo molto rapido e poco ordinato saranno quelle che subiranno gli interventi più decisi, per lasciare spazio alle nuove generazioni di rami senza che l'intera pianta si appesantisca ed indebolisca. Quando le piante sono molto giovani la crescita sarà più rapida e di conseguenza la potatura, in questa fase, servirà a definire la chioma e ad attribuirle una forma regolare e ordinata, iniziando a stabilire la forma che la pianta dovrà conservare anche da adulta. In caso di rami malati o danneggiati ed infetti, il taglio sarà utile per eliminare il ramo senza che il problema si estenda a tutto il resto della pianta. Un'attenzione particolare va posta alla potatura di produzione, dal momento che andrà ad influire sulla crescita dei frutti. In questo caso può essere utile una potatura che facilita la crescita nella parte più bassa e che limita la produzione apicale, in modo tale che anche la raccolta sarà più semplice.
Durante la potatura è fondamentale utilizzare gli strumenti appropriati: tale esigenza viene spesso sottovalutata e le conseguenze possono essere estremamente negative per la pianta. A seconda delle operazioni che si devono compiere si utilizzeranno forbici e cesoie di diverse dimensioni e che possono favorire una maggiore o minore potenza compiendo minimo sforzo. Per le piante ad alto fusto o le siepi di ampie dimensioni si possono invece utilizzare forbici apposite con manici molto lunghi che permettono di raggiungere anche i rami più alti. La scelta dello strumento idoneo permetterà non solo di ridurre lo sforzo e rendere agevoli le operazioni, ma anche di compiere dei tagli netti e precisi: questo aspetto è molto importante e bisogna tenerne conto quando ci si appresta ad eseguire le operazioni di potatura. I tagli sfilacciati rendono più difficile la rimarginazione di quelle che sono a tutti gli effetti delle ferite; esse restano dei ricettacoli aperti per parassiti e malattie. La presenza di ferite può anche essere un elemento che indebolisce la pianta e quindi renderla più debole, anche se in modo indiretto, favorendo la diffusione di parassiti e di malattie. Per aiutare la pianta a riprendersi in modo rapido dalla potatura, specie se invasiva e se eseguita anche su rami di grandi dimensioni, si può ricorrere all'apposito mastice che favorirà la cicatrizzazione rapida.
La potatura, come visto, è un'operazione invasiva e comunque, anche se lieve, mai priva di stress per la pianta, che deve poterla affrontare quando si trova nelle condizioni migliori per farlo. Non esiste un'indicazione univoca per quanto riguarda il periodo di potatura per tutte le piante: le diverse specie richiederanno interventi in diversi periodi dell'anno. In linea generale, si può comunque ricordare che la pianta dovrebbe essere sottoposta a potatura prima o dopo il suo ciclo vegetativo, in modo tale da non subire danni e stress proprio quando si prepara ad arricchirsi di fiori e di frutti. La potatura sarà più invasiva nelle piante più giovani, che necessitano di una definizione della forma per la crescita. I piccoli interventi di potatura che si limitano a controllare la crescita dei rami potranno essere effettuati con cadenza annuali oppure due o tre volte l'anno, secondo le esigenze della pianta, mentre gli interventi più decisi potranno essere necessari annualmente oppure ogni due o tre anni.
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